Riflessione sul tema della XVIII Edizione del Giorno del Gioco 03 – 10 maggio 2023
In questo momento storico, a più di due anni dalla crisi pandemica, nella nostra società sempre più frammentata, sempre più legata all’uso delle nuove tecnologie, sempre più social dipendente, a volte, la rete delle relazioni vere appare fragile, vuota, così da rendere le persone ed, in particolare, i giovani sempre più soli. Con la prossima XVIII EDIZIONE DEL GIORNO DEL GIOCO intendiamo sviluppare occasioni di approfondimento, iniziative ed eventi sul tema delle relazioni umane in rapporto al gioco, sulla buona convivenza, favorendo il divertimento come benessere emotivo della persona in città, a scuola, in famiglia, nel lavoro, con gli amici. Ecco perché il titolo coniato per la prossima edizione è: “RELAZIONI IN GIOCO“. Ci sembra utile riflettere sul rapporto tra gioco e relazione e su quanto distrattamente viviamo le relazioni con gli altri. Vivere il momento presente essere qui ed ora sono momenti essenziali di qualsiasi gioco soprattutto se si relaziona con altri. Essere nel qui e ora è un elemento chiave anche per creare relazioni ricche e soddisfacenti, che portano alla felicità, alla produttività personale. Sempre più spesso facciamo riferimento indirettamente alle ferite del passato e alle ansie per il nostro futuro e questo il più delle volte logora i rapporti e può condurre alla frantumazione delle relazioni.
Quante volte si è fuori con i propri amici e ci si ritrova spesso a controllare gli aggiornamenti dei nostri contatti “virtuali” (Facebook, Whatsapp, ecc.). Si è ad un ritrovo sociale ed invece di approfittarne per ampliare le proprie amicizie e conoscenze, ci si rifugge costantemente nel proprio smartphone. Queste sono scene che abbiamo sotto gli occhi tutti giorni o di cui siamo addirittura protagonisti. Il punto è che le relazioni si nutrono della nostra attenzione. Questo vale per i rapporti di coppia, per le amicizie, per le relazioni lavorative e per i compagni di scuola, per le relazioni di gioco: se non siamo presenti, se non doniamo agli altri il nostro sincero interesse, non faremo altro che lasciare inaridire i rapporti.
Lo stesso Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti“, ci dice che occorre dare “il primato alla relazione, all’incontro con il mistero sacro dell’altro, alla comunione universale con l’intera famiglia umana, come vocazione di tutti”.
Esistono i giochi di relazione e le relazioni in gioco. Diversi sono i giochi che consentono dei collegamenti cioè di entrare in relazione con altri giocatori per raggiungere un obiettivo comune. In genere un giocatore entra, nello stesso gioco, in relazione con più giocatori. Non si tratta perciò di formare squadre “fisse” che competono con altre squadre, come nei giochi di movimento a squadre, ma di cercare relazioni multiple per rispondere a una richiesta. Il valore in più del gioco in gruppo risiede anche nel far acquisire il “senso del gruppo”, nel collaborare con gli altri e rispettare i diversi ruoli, nel confrontarsi. I giochi di gruppo, i giochi di relazione con gli altri richiamano anche al rispetto di regole. Il giocare in compagnia è un passo fondamentale verso la socializzazione e la capacità di confrontarsi con gli altri. Il gioco di gruppo si fonda sul rispetto dei diritti e dei doveri di tutti.
Giocare è anche una tecnologia sociale in grado di portare ai massimi livelli motivazione, cooperazione e creatività, ci permette di passare senza sforzo dalla modalità reactive alla responsive e di fiorire come individui. L’alchimia scatenata dal gioco è molto simile a quella della felicità: quando giochiamo entriamo naturalmente in connessione con gli altri, abbassiamo le barriere, nutriamo il senso di appartenenza al gruppo e ritroviamo fiducia negli altri. Giocare, in famiglia, in classe o nelle organizzazioni in genere, dona senso alle relazioni e ci aiuta a trovare delle soluzioni efficaci in un futuro che emerge. Il gioco è relazione e le persone felici sono quelle che nutrono e si circondano di relazioni di qualità.
La relazione sociale è un aspetto fondamentale per la crescita e lo sviluppo di ogni bambino. Lo sviluppo sociale è influenzato dalle diverse esperienze di interazione, sia quelle con le figure educative significative sia quelle tra pari. Una relazione sociale si basa su emozioni e sentimenti ma anche sul fare, sul giocare insieme. Ciascuna esperienza di interazione permette di sviluppare e consolidare le abilità socio relazionali in quanto consente di esperire e gestire le emozioni che nascono dallo stare insieme.
Il gioco come giusto ingrediente delle relazioni ci aiuta anche a diventare più resilienti come esseri umani, più capaci di schivare e respingere le frecce che la vita ci riserva. Insomma anche in età adulta il gioco è potente ed è particolarmente essenziale nelle nostre relazioni. Spesso divertirsi e scherzare sono azioni appropriate per rafforzare i legami relazionali. Si scopre che giocosità e persino dosi appropriate di fantasia sono legate a una maggiore soddisfazione relazionale, a un aumento dei sentimenti di fiducia tra le persone e a connessioni più forti. Per i genitori, ma anche per i docenti il tempo di gioco può rappresentare un’occasione per osservare e notare ciò che è più importante nel cuore e nella mente dei propri ragazzi. Concedendo loro un po’ di tempo giocoso che non sia correttivo, non giudicante, accettante e celebrativo, scopriremo come si può sviluppare una relazione più positiva e arricchita.
Indipendentemente dalle intenzioni educative il gioco è bisogno di comunicazione, dove tale bisogno è rappresentato dall’esigenza di sperimentare il gusto di non essere costretto a fare tale esperienza. Si gioca per stabilire una connessione con gli altri e l’attività ludica è una forma di comunicazione con le cose e l’ambiente circostante. Attraverso il gioco i bambini sviluppano il concetto di amicizia ed i legami di amicizia stessi, partendo dall’imitazione dell’altro, proseguendo verso la collaborazione nel gioco, la complementarietà, la condivisione di fantasie e la comprensione dei bisogni degli altri.
Perciò per la XVIII edizione 2023 del GIORNO DEL GIOCO vogliamo favorire i giochi in cui i bambini sono in relazione tra loro, dove si condividono oggetti e momenti divertenti, si impara l’alternanza e la reciprocità nel fare a turno. Per il mondo della scuola e per l’intera comunità vorremmo ripensare al modo in cui si tessono le relazioni e curarle affinché siano reciproche e cooperative perché ogni persona c’è perché ci sono gli altri e viceversa ed ognuno deve percepirsi come persona portatrice di esperienze, significati e risorse da promuovere, anche attraverso il gioco. Esistono in città energie e disponibilità inutilizzate, che possono contribuire a ricostruire un tessuto sociale e un clima di cooperazione e di solidarietà fondamentali per migliorare la qualità della vita urbana. Dobbiamo ricucire le relazioni, le strade ed i vicoli dell’individualità con le piazze del fare e con la città in gioco per creare una vera, grande comunità che educa.
– Arch. Francesco Langella